GEMINI
Loro sono nati lo stesso giorno, hanno le stesse iniziali e caratteri completamente diversi. Li conosco da settembre e sono le due persone con cui passo la maggior parte del tempo: è un lavoro, ma non lo sento tale. Ricordo ancora la prima volta che mi hanno vista: lei è rimasta letteralmente a bocca aperta, mentre guardava suo padre in cerca di spiegazioni. Lui, invece, ha sorriso in quel modo che, ora lo so, mi fa sciogliere in tre secondi, un mix di tenerezza e timidezza, prima di chiedere "Chi è?". "Una nuova amica!".
All' inizio non è stato facile, dovevo cercare di acquisire un po' di autorità nei loro confronti, ma allo stesso tempo volevo "conquistarli", farmi voler bene. E ogni volta che sentivo di non riuscirci, tornavo a casa un po' triste. Succede ancora adesso, di solito con lei. E ancora adesso non riesco a capire se è il suo carattere o se non le piaccio.
Lei, come si dice spesso delle donne, è più matura della sua età. Non le sfugge niente, pensa a tutto, ha un grande senso del dovere e non ha bisogno di essere seguita molto. È smorfiosa, a volte stronzetta, e il suo modo di comportarsi è tipico di chi è abituato a comandare (sicuramente ha preso dalla madre!). Ma nonostante questa corazza da dura, è molto sensibile e sente sempre il bisogno di avere vicino le amichette. Quando la vedo piangere vorrei abbracciarla, ma c' è sempre qualcosa che mi blocca. Ho paura.
Lui, invece, è disordinato, casinista, sempre tra le nuvole, trova continuamente scuse per non fare i compiti e fa tutto ciò che in teoria gli è proibito: mi fa arrabbiare e urlare, e cerca sempre di fregarmi quando vuole ottenere qualcosa. Ma la sua dolcezza e simpatia lo rendono adorabile, e, devo ammetterlo, stravedo per lui, per le sue imitazioni di Zelig, per le sue puzzette, per ogni volta che rivolgendosi a me pronuncia "Ciao Baby". È all' apparenza fragile, ma in realtà è molto forte e non ha continuamente bisogno di compagnia.
Mi capita di fermarmi a osservarli e di pensare che io sono cresciuta in tutt' altro modo. Non ero sempre presa da mille impegni, nè abituata a vedere i miei genitori solo la sera dopo cena. Non ero vestita firmata dalla testa ai piedi e non parlavo di soldi, non avevo il cellulare e nemmeno tutte le ultime novità per quanto riguarda i videogiochi.
Loro hanno davvero tutto a livello materiale, e nonostante "l' assenza" fisica dei loro genitori, credo non abbiano carenze affettive. Ogni volta che li vedono si buttano tra le loro braccia. Io li osservo. E sorrido. Proprio oggi lui si faceva coccolare dal padre; io ho pensato al mio: aveva un lavoro come tanti, con orari normali, ma da lui non ho mai ricevuto nè coccole nè attenzioni. Certe mancanze non si dimenticano. E io, ora che dedico a loro le mie energie, voglio farlo nel migliore dei modi.
La scuola sta per finire e nei prossimi mesi li vedrò poco. Continuerò a lavorare per i loro genitori, ma so che mi mancheranno molto. Perchè per la prima volta mi sono sentita utile e appagata...è una sensazione bellissima che mi dà forza, voglia e speranza.
Mi sento carica, e lo devo a loro.